Il bando “Resto al Sud 2025” rappresenta un’opportunità imperdibile per chi desidera avviare una nuova attività imprenditoriale nel Sud Italia, nel Centro Italia e nelle zone marittime, lagunari e lacustri (Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna). Con incentivi e contributi fino a 200.000 euro per richiedenti under 56, di cui il 50% a fondo perduto e il restante 50% a tasso zero con interessi pagati da Invitalia, questo programma mira a sostenere lo sviluppo economico delle aree meno avvantaggiate del Paese. L’incentivo è stato reso possibile in seguito alle normative e disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno a partire dal 2017 e di recente è stato esteso con il programma “Resto Qui” alle aree del cratere sismico nel Centro Italia e nelle isole minori del Centro-Nord.
Indice
- Che cos’è Resto al Sud 2025: quanti soldi danno?
- Come funziona il bando: pro e contro
- Quali sono i requisiti per accedere ai finanziamenti?
- Resto qui 2025: novità per l’Italia del Centro-Nord
- Come presentare la domanda per accedere al fondo perduto?
Che cos’è Resto al Sud 2025: quanti soldi danno?
Il programma di Invitalia per Resto al Sud 2025 incarna la possibilità concreta di un nuovo imprenditore del sud di trasformare la propria idea imprenditoriale in realtà. Si tratta di un bando a esaurimento fondi pensato per chi necessita di un incentivo per sostenere le spese a breve e lungo termine della propria attività. Esistono dei requisiti da rispettare per poter partecipare al bando, così come è importante riportare un business plan che verrà valutato e finanziato in caso di esito positivo. I soldi del sostegno economico possono raggiungere fino ai 200.000 euro per una società e 50.000 euro per una sola persona.
In particolare, l’importo massimo del finanziamento cambia in questo modo:
- 50.000 euro per richiedente;
- 60.000 euro per le imprese individuali;
- 200.000 euro per le società composte da quattro soci.
Come funziona il bando: pro e contro
Questa misura è una grande risorsa per il mezzogiorno e altre aree incluse che avrebbero molte più difficoltà nel rilanciare la propria economia. Il bando è gestito da Invitalia che gestisce le domande dei business plan e decide a chi concedere i finanziamenti (se disponibili) tra i nuovi imprenditori autocandidati. La soluzione di Resto al Sud 2025 ha tantissimi vantaggi, tra cui:
- Importo a fondo perduto: metà di quello che riceverai non dovrai restituirlo;
- Contributo a tasso zero: l’altra metà dovrà essere restituita senza tassi che incrementino la cifra da rendere;
- Copertura per tante spese ammissibili: l’incentivo copre molte spese (es. ristrutturazione, attrezzature, materiali di consumo);
- Start-up e nuovi professionisti: questo misura è ideale per chi intende aprire per la prima volta la propria attività individuale o in società.
Esistono anche dei contro da valutare, prima di aprire le danze con i festeggiamenti e riguardano:
- Partecipazione limitata: il bando non è per tutti, infatti, il richiedente maggiorenne non può avere più di 56 anni e non avere già un’attività dal 21 giugno 2017;
- Progetto già definito: bisogna presentare un business plan da valutare e approvare;
- Tempi della procedura: in genere le valutazioni vengono fatte in 60 giorni, ma con possibili ritardi, se il numero di domande è elevato;
- Disponibilità: l’agevolazione è disponibile fino a esaurimento dei fondi, quindi non basta la domanda e un progetto valido, ma bisogna essere anche tempestivi per non essere esclusi.
Quali sono i requisiti per accedere ai finanziamenti?
Come succede in qualsiasi bando, esistono dei requisiti per accedere ai fondi e risultano essere abbastanza ampi per garantire la partecipazione a un’amplia platea di nuovi imprenditori. Per poter partecipare, verifica le seguenti condizioni:
- Età: superiore ai 18 anni e inferiore ai 55 anni;
- Residenza: l’attività deve essere aperta in Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria e isole minori del Centro-Nord;
- Nessun lavoro: non devi possedere un contratto a tempo indeterminato;
- Nessuna agevolazione: se hai già ricevuto altri aiuti finanziari, non puoi accederci;
- Nessuna attività: non puoi aver aperto già un’attività dal 21/06/2017 fino alla presentazione della domanda;
- Libero professionista: negli ultimi 12 mesi non devi aver aperto una partita IVA per la stessa attività.
Resto qui 2025: novità per l’Italia del Centro-Nord
Il bando di “Resta al Sud” si estende a 116 comuni delle aree del cratere sismico dell’Italia centrale o nelle isole minori del Centro-Nord, offrendo un supporto economico alle aree colpite dal terremoto del 2016-2017 e le zone marine, lagunari e lacustri del centro nord, aiutando economicamente imprese nuove e già presenti.
La suddivisione dei contributi previsti a progetti è così ripartito per pagare le spese ammissibili:
- 50% a fondo perduto (non devi restituire questa parte del finanziamento);
- 50% di contributi a tasso zero garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, e con interessi totalmente a carico di Invitalia.
L’importo effettivo cambia in base al progetto e al richiedente, in generale le indicazioni sono le stesse di Resta al Sud (sopraindicato).
Inoltre, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto per il fabbisogno di capitale circolante (Working Capital Requirement), ossia per le attività economiche di breve periodo che consentano l’operatività aziendale come: materie prime, fornitori, magazzino, stipendi e affitti per l’ufficio; per una spesa fino a:
- 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali;
- 40.000 euro per le società.
Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, dopo la rendicontazione fatta attraverso uno o due SAL (stato di avanzamento lavori). Se hai bisogno di un posto in cui iniziare ad avviare la tua attività, sia individualmente che in team, puoi rivolgerti a VeSa Investiment per affittare uffici, sala riunioni e postazioni coworking senza un contratto a lungo termine. Questi spazi sono disponibili per l’affitto temporaneo (ore, giorni e settimane), sia prima, durante che dopo l’approvazione e la ricezione del finanziamento.
Quali sono le spese ammissibili e non ammissibili?
Attraverso l’agevolazione, puoi pagare il 100% delle spese ammissibili che riguardano sia per Resto Qui e sia per Resto al Sud 2025:
- Il 30% di ristrutturazione o manutenzione dell’immobile;
- Attrezzature, macchinari o impianti;
- Fino al 20% di materie prime, utenze, canoni di colazione, materiali di consumo.
Per quanto riguarda cosa non è ammissibile, non sono concesse le spese di:
- Attività agricole e silvicoltura, a eccezione della pesca e acquacoltura;
- Attività immobiliari;
- Amministrazione pubblica;
- Assicurazione sociale obbligatoria;
- Automezzi non necessari al ciclo di produzione o trasporto o prodotti;
- Attività promozionali (pubblicità);
- Consulenze personali;
- Dipendenti;
- IVA sugli acquisti.
Per approfondire questa parte del bando, puoi chiedere al tuo commercialista o consultare la pagina ufficiale FAQ di Invitalia.
Quali sono i requisiti per accedere al bando Resta Qui 2025?
Puoi fare domanda se hai meno di 56 anni e rispetti questi requisiti:
- Residenza: Devi risiedere nei 92 comuni del cratere sismico (Lazio, Marche e Umbria) o nelle isole minori del Centro-Nord, oppure impegnarti a trasferirti lì entro 60 giorni dall’approvazione della domanda (120 giorni se risiedi all’estero). Se risiedi in uno dei 24 comuni con oltre il 50% di edifici inagibili, puoi fare domanda a prescindere dall’età;
- Altre attività: Non devi essere titolare di un’attività d’impresa già in esercizio al 21 giugno 2017, né avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e dei contributi;
- Benefici pregressi: Non devi aver beneficiato di altre misure nazionali per l’autoimprenditorialità negli ultimi tre anni;
- Libero professionista: Non devi avere già una partita IVA nei 12 mesi antecedenti alla domanda della la stessa attività per cui chiedi un’agevolazione;
- Settori: La tua attività devono rientrare nella categoria: industria, commercio, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, servizi a persone o imprese (consulenze, marketing, pubbliche relazioni), turismo (b&b, bar, ristoranti ecc…) o attività libero professionali (individuale o in società).
Come presentare la domanda per accedere al fondo perduto?
Il bando di “Resto qui“, così come “Resto al Sud 2025“, è una procedura valutativa e necessita di una domanda da presentare solo online sulla piattaforma di Invitalia seguendo questi passaggi:
- Accedi al portale con la tua identità digitale, utilizzando i servizi: SPID, CIE o CNS;
- Compila la domanda online, inserendo il business plan e la documentazione necessaria (indicato sul sito);
- Invia la domanda e riceverai l’assegnazione di un protocollo elettronico nel breve termine.
Per completare la procedura, se non l’hai ancora creata, devi possedere una firma digitale e una casella di posta elettronica certificata (PEC) che puoi attivare online a pochi euro. La valutazione avviene di solito entro due mesi (60 giorni) dalla ricezione e puoi consultare il manuale di Invitalia, per saperne di più sulla presentazione della domanda.
Qual è il termine di scadenza per presentare la domanda?
Se hai timore di non essere in tempo per accedere al finanziamento, sappi che non ci sono scadenze specifiche per la presentazione delle domande. Invitalia le valuta in ordine di arrivo, generalmente entro 60 giorni, fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Durante la valutazione, è previsto un colloquio online per approfondire il piano d’impresa. Le imprese approvate hanno 24 mesi dalla concessione del finanziamento per completare il programma di spesa (tutto ciò che il finanziamento deve coprire).